Si tratta del programma per la realizzazione, in Italia,
degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e si prevede
di raggiungere i suoi 17 goals, quando restano ormai
poco più di sei anni allo spirare dell’originario termine quindicennale

Il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) con il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome, degli enti territoriali, della società civile e degli attori non statali riuniti nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, ha revisionato, il 18 settembre scorso, il piano, redatto nel 2017 e aggiornato nel 2020, della nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Si tratta del programma per la realizzazione, in Italia, degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e si prevede di raggiungere i suoi 17 goals, quando restano ormai poco più di sei anni allo spirare dell’originario termine quindicennale, attraverso una strategia fondata sulle cosiddette cinque “P”: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership.

Questo approccio strategico consentirebbe di intervenire in tutti i settori previsti dall’Agenda ONU, dalla gestione sostenibile delle risorse naturali all’abbattimento delle emissioni climalteranti, dalla promozione di un benessere economico sostenibile, al contrasto alla povertà e allo sviluppo di un’occupazione di qualità, di una società non violenta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani, senza discriminazioni. Si includono, come è giusto che sia, i tre fattori della sostenibilità, l’ambientale, il sociale e l’economico.

Il percorso, per il quale il Cipess ha stanziato, il 20 luglio scorso, una cifra pari a circa 17 milioni di euro, per l’annualità 2023/2024, si caratterizza dalla previsione di una serie di indicatori: 55 di primo livello per tutte le amministrazioni centrali e territoriali. Altri 190 indicatori di secondo livello, consentiranno il monitoraggio degli obiettivi posti.

La nuova Strategia arriva con due anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa, che ne prevede l’aggiornamento triennale.

Ora va trasformata in azioni pratiche volte a raggiungere gli obiettivi individuati in quanto rilevanti per le scelte strategiche nazionali e per gli obiettivi strategici nazionali, correlati a indicatori verificabili anche a livello territoriale.