Pensiamo sempre a come combattere il cambiamento
climatico e a come catturare le emissioni di CO2.
Ma trascuriamo le soluzioni nature-based, ovvero
tutti quegli elementi che esistono in natura e che
possono concretamente aiutarci. Le balene sono tra questi

È risaputo che oggi la terminologia “cambiamenti climatici”  è in grado di sviluppare e creare tante idee per cercare di ritardare, quanto più possibile, questa resa dei conti. Innumerevoli sono le attività che possono essere messe in campo per mitigare i cambiamenti climatici basta solamente riflettere. Pensiamo ad esempio, a tutte quelle soluzioni che permettono di ridurre in modo netto le emissioni di gas serra, a partire dalle centrali che creano energie rinnovabili e pulite, come accade con il fotovoltaico oppure con l’eolico. Pensiamo anche a tutte le soluzioni sviluppate e affinate negli ultimi anni per rendere la nostra quotidianità meno inquinante, dalle automobili elettriche alle pompe di calore, all’assorbimento della CO2 sempre più presente nell’aria, mediante dei dispositivi appositi per la cattura della stessa.  Ma spesso pensiamo anche a delle soluzioni che vengono trascurate come le soluzioni nature-based, ovvero tutti quegli elementi che esistono in natura e che possono concretamente aiutarci nella lotta ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale. Il primo esempio che ci viene in mente è quello rappresentato dalle grandi foreste, enormi polmoni del pianeta che purificano l’aria e che catturano naturalmente il carbonio. Ma le piante non sono certamente le nostre uniche alleate in questa difficile sfida: un recente studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology and Evolution (qui) ha, per esempio, sottolineato quanto possano essere preziose le balene nella mitigazione del riscaldamento globale.

Da secoli questi enormi giganti dei mari combattono per preservare la loro esistenza, procacciarsi del cibo, tutelare i loro oceani e soprattutto tutelare loro stesse dalla ferocia dell’uomo. Ma non tutti sanno che questi stupendi animali, involontariamente, cercano di tutelare anche noi esseri umani dai cambiamenti climatici, come?

Le balene sono i più grandi animali del pianeta: ad occupare i primi due gradini del podio, nello specifico, ci sono la grande balenottera azzurra e la balenottera comune. La prima può raggiungere fino le 180 tonnellate di peso e i 30 metri di lunghezza, la seconda invece può raggiungere fino le 80 tonnellate e i 26 metri. Quest’ultima, tra l’altro, è l’unica balena presente nel Mediterraneo. Oltre ad essere gli animali più grossi del mondo, le balene sono preziosissime anche dal punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici. Nella loro biomassa, è presente una grande quantità di carbonio che sono in grado di conservare e tutelare soprattutto negli oceani in cui nuotano questi giganti (conservano da soli il 22% del carbonio totale presente sul pianeta). La biomassa di tutte le creature viventi è composta in maggior parte da carbonio, sostanza che viene così “trattenuta” per tutta la vita, per essere rilasciata al momento della morte. Ecco, proprio per le loro dimensioni spropositate, le balene sono dei contenitori di carbonio importantissimi, cosa che rende ancora una volta evidente quanto sia importante proteggere queste creature.

Diventa perciò essenziale tutelare le balene in quanto con la loro stessa vita, combattono i cambiamenti climatici: il progressivo assottigliarsi delle popolazioni di balenottere si traduce quindi in un danno per il ciclo del carbonio. Le minacce che mettono in pericolo le balene sono numerose: pensiamo alle catture effettuate da paesi come il Giappone, alle frequenti collisioni delle navi, alle catture accidentali, alle tonnellate di plastica che galleggiano negli oceani, all’aumento delle temperature marine, alla pesca e all’inquinamento acustico provocato dalle imbarcazioni. Proviamo a invertire il concetto e a tutelare la biodiversità riducendo CO2 in quanto dalla loro salvaguardia, però, deriverebbero benefici per l’intero ecosistema oceanico e terrestre.

Si può pensare alla tutela delle balene come a una strategia poco rischiosa, perché non presenta degli svantaggi”, spiega Heidi Pearson, principale autrice dello studio. Serviranno ulteriori ricerche sul ruolo dei cetacei, senza dubbio, e da soli non potranno salvare il nostro Pianeta: dovremo comunque continuare a impegnarci nel percorso di riduzione delle emissioni di gas serra.

Di certo, però, abbiamo un motivo in più per amare queste meravigliose creature.

Federica Rochira, Website Founder