Secondo un recente sondaggio di Eurobarometro,
i residui di pesticidi sono la principale preoccupazione
degli europei in materia di sicurezza alimentare.

La petizione europea ( ICE, iniziativa dei cittadini europei) Save bees and farmers verso un’agricoltura amica delle api per un ambiente sano” è stata presentata alle commissioni parlamentari ambiente e agricoltura del Parlamento Europeo in un’audizione tenutasi il 24 gennaio scorso a Bruxelles.
La Commissione Europea ha affermato che l’ICE (l’iniziativa dei cittadini europei), l’ha ispirata a proporre i primi tagli ai pesticidi legalmente vincolanti in Europa. È stata inoltre presentata una legge sul ripristino della natura, ma entrambe le proposte sono seriamente minacciate dalle forze politiche conservatrici e dalle lobbies del settore agroalimentare.

Durante l’incontro con le Istituzioni europee, il co-organizzatore dell’ICE, Martin Dermine, di Pesticide Action Network Europe, ha dichiarato “I pesticidi sono tossine che uccidono api, farfalle e altri impollinatori, nonché piante e microrganismi. I pesticidi mettono in pericolo la nostra salute, soprattutto quella degli agricoltori. I pesticidi sono anche uno dei fattori principali dell’estinzione globale delle specie. Dobbiamo iniziare subito a lavorare con la natura e non contro di essa! È compito della politica proteggere la salute dei cittadini invece di dare la priorità all’industria agricola“.

Il professore associato di politica alimentare e agricola Jeroen Candel  ha dichiarato : “A nome di oltre 700 scienziati provenienti da tutti gli Stati membri europei e da tutte le discipline scientifiche, vorrei significarvi la nostra più profonda preoccupazione. La realizzazione senza ritardi degli obiettivi di riduzione dei pesticidi della strategia Farm to Fork deve essere fatta quanto prima”.
Il coltivatore francese di cereali Jean-Bernard Lozier, che ha ridotto l’uso di pesticidi dell’80%, ha commentato: “La forte riduzione degli input chimici non ha comportato perdite significative di resa, mentre ho ridotto il mio carico di lavoro. Sono un agricoltore felice e la redditività della mia azienda è paragonabile a quella dei miei vicini“.

I pesticidi sintetici comportano gravi rischi per la salute dei cittadini ,causando impatti acuti e a lungo termine sulla salute, soprattutto dei bambini e degli stessi agricoltori. Contribuiscono al crollo delle popolazioni di fauna selvatica che oggi fa sì che in metà delle aziende agricole europee ci sono problemi di impollinazione.

Secondo la prima indagine completa sulla contaminazione da pesticidi in Europa presentata all’audizione da Violette Geissen, docente di rischi per il suolo all’Università di Wageningen, nelle fattorie europee si trovano 124 pesticidi diversi. La professoressa Geissen ha affermato che: “I residui di pesticidi sono onnipresenti negli ecosistemi e nell’uomo. La maggior parte dei residui è pericolosa. Qual è il rischio reale di essere esposti a miscele di un numero elevato di pesticidi? Chi ha la risposta? Nessuno. Abbiamo bisogno di una legislazione che applichi il principio di precauzione e regoli l’uso e la riduzione dei pesticidi“.Noa Simon, direttore scientifico di BeeLife, ha ricordato che “è grazie alla presenza di insetti impollinatori e insetti benefici nei campi che abbiamo la possibilità di aumentare la resa dei raccolti del 24%. La biodiversità è il sistema immunitario del mondo ed è impossibile continuare a produrre cibo in un ambiente malato. È tempo di ridurre la dipendenza dai pesticidi, di riportare la natura nei campi agricoli e di accompagnare gli agricoltori nella loro transizione.Madeleine Coste, del movimento Slow Food, ha aggiunto: “Oltre a un obiettivo di riduzione dei pesticidi, dobbiamo trasformare il modo in cui alleviamo gli animali, ridurre la quantità di perdite e rifiuti alimentari che generiamo, affrontare la politica commerciale e rendere le diete sostenibili e sane. La riduzione dell’uso dei pesticidi richiede una trasformazione del nostro sistema alimentare, ma questo porterà molti benefici collaterali per la salute, l’ambiente, il benessere degli animali e, naturalmente, per gli stessi agricoltori“.

L’Unione Europea si è impegnata a ridurre i pesticidi già nel 1993. Ma, nonostante gli importanti obiettivi e la legislazione all’avanguardia, ha fallito a causa, in gran parte, dell’opposizione degli Stati membri. Inoltre, la Corte di Giustizia europea, ha intimato ai Governi nazionali di porre fine alla pratica frequente di consentire agli agricoltori di continuare a utilizzare pesticidi vietati.

Secondo un’analisi dei dati ufficiali pubblicata a gennaio, negli ultimi anni i governi hanno fatto ricorso a “deroghe di emergenza” in centinaia di occasioni permettendo così l’utilizzo di pesticidi dannosi per la salute e per l’ambiente.

Francesco Romizi, giornalista ambientale e responsabile comunicazione ISDE Italia