In un momento in cui la transizione ecologica rischia di essere rallentata o compromessa da scelte politiche poco lungimiranti, l’Associazione Consumatori Utenti (ACU) sceglie di agire, sostenendo una proposta concreta e innovativa: il Buy European and Sustainable Act (BESA). Attraverso questa campagna, promossa da Fondazione Ecosistemi e da una vasta rete di enti  e organizzazioni della società civile, si chiede all’Europa di riformare le regole sugli appalti pubblici, premiando le imprese che producono in modo sostenibile, creano occupazione di qualità e contribuiscono a rafforzare l’economia europea. L’adesione dell’ACU alla campagna BESA nasce dalla convinzione che anche le scelte di spesa pubblica siano scelte di consumo, e che i consumatori abbiano il diritto – e il dovere – di pretendere coerenza, trasparenza e responsabilità dall’uso dei fondi pubblici. In questa lettera aperta, il presidente nazionale Gianni Cavinato spiega le ragioni di questa adesione e invita soci, simpatizzanti e cittadini a firmare la petizione rivolta agli eurodeputati italiani, affinché l’Europa scelga di premiare chi investe davvero nel nostro futuro.

 

UNO SGUARDO ALLA RIFORMA EUROPEA DEGLI APPALTI PUBBLICI

Care amiche, cari amici,
in qualità di presidente nazionale dell’Associazione Consumatori Utenti (ACU), sono felice di annunciare l’adesione della nostra associazione alla campagna BESA – Buy European and Sustainable Act, una proposta concreta e ambiziosa per trasformare gli acquisti pubblici in uno strumento a favore dell’ambiente, del lavoro e della sovranità economica dell’Europa.
Come consumatori e cittadini, abbiamo il diritto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici. E abbiamo il dovere di chiederci: a chi vanno? A quali imprese? A quali filiere produttive? La campagna BESA nasce per rispondere a queste domande con una visione nuova e coraggiosa.

COSA PROPONE IL BESA
Il Buy European and Sustainable Act è una proposta di riforma della direttiva europea sugli appalti pubblici (2014/24/UE) che mira a introdurre due criteri vincolanti per gli acquisti sopra soglia da parte della Pubblica Amministrazione:

  1. Una soglia minima di contenuto europeo nella produzione di beni e servizi acquistati (es. almeno il 60 % del valore aggiunto prodotto in Europa);
  2. Limiti di emissioni di CO₂ (o criteri ambientali stringenti) sull’intero ciclo di vita del bene o servizio acquistato.

Queste misure permetterebbero di:

  • ridurre drasticamente l’impronta climatica della spesa pubblica;
  • sostenere le imprese europee impegnate nella transizione ecologica;
  • creare occupazione locale e di qualità;
  • tutelare i diritti sociali nelle filiere globali.

Premiamo le imprese verdi che creano lavoro in Europa!UNA PROPOSTA CONCRETA E LEGITTIMA
L’idea del BESA non è velleitaria: è tecnicamente fattibile e giuridicamente compatibile con le regole europee e internazionali, comprese quelle dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Una recente analisi condotta per l’Institut Jacques Delors (un think tank europeo indipendente con sede a Parigi, fondato nel 1996 da Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea) dimostra che, se ben disegnate, le clausole di contenuto europeo e le soglie ambientali possono essere applicate in modo non discriminatorio e rispettoso degli accordi multilaterali.
Una simulazione realizzata dal think tank Carbone 4 (una società di ricerca francese specializzata in strategie per la decarbonizzazione, l’adattamento climatico e la transizione energetica) ha stimato che l’introduzione del BESA, se fosse stata attiva dal 2019, avrebbe:

  • ridotto del 9 % le emissioni legate agli acquisti pubblici europei;
  • orientato verso filiere sostenibili 86 miliardi di euro l’anno;
  • creato oltre 380.000 posti di lavoro qualificati nell’Unione Europea.

PERCHÉ ACU SOSTIENE IL BESA
Come Associazione Consumatori Utenti, crediamo da sempre che il consumo – individuale o collettivo – non sia un gesto neutro. I soldi pubblici sono soldi di tutti, e devono premiare la qualità, la sostenibilità, la giustizia.
Oggi, invece, troppo spesso gli appalti pubblici finiscono per sostenere prodotti a basso costo ma ad alto impatto, provenienti da filiere opache o da contesti in cui diritti sociali e ambientali non sono garantiti.
Il BESA rappresenta un cambio di paradigma: propone che la spesa pubblica premi chi rispetta l’ambiente, crea lavoro in Europa, innova nel segno della qualità. È una battaglia che riguarda la dignità del lavoro, la salute dei cittadini e il futuro delle nuove generazioni.

COME PARTECIPARE: FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE
Per questo invitiamo tutti i soci, i simpatizzanti e i cittadini attenti al futuro a firmare la petizione ufficiale della campagna BESA, promossa da Fondazione Ecosistemi, rivolta agli eurodeputati italiani. L’obiettivo è far sì che il Parlamento europeo, nel processo di revisione della direttiva appalti atteso entro il 2026, sostenga criteri ambientali vincolanti e una preferenza chiara per l’economia europea sostenibile.
👉 Firma ora QUI
LA SFIDA CHE CI ASPETTA
Le prossime tappe della campagna saranno decisive:

  • Fine 2025: la Commissione europea pubblicherà un rapporto di valutazione sull’attuale direttiva;
  • 2026: sarà presentata una proposta di riforma, che sarà discussa da Parlamento e Consiglio;
  • 2028: è attesa la nuova direttiva, che gli Stati membri dovranno recepire.

Nel frattempo, la Rete italiana per il BESA – promossa dalla Fondazione Ecosistemi – sta crescendo e riunisce già città, regioni, centrali di committenza, associazioni e imprese virtuose.
Anche ACU è ora parte di questa rete. E vogliamo coinvolgere tutte le realtà con cui collaboriamo: organizzazioni sociali, comitati locali, associazioni civiche, scuole, enti di formazione, consumatori responsabili.

SCEGLIAMO COSA VOGLIAMO PREMIARE
Gli appalti pubblici non sono semplici procedure burocratiche: sono scelte politiche ed economiche, e come tali devono rispecchiare i valori che vogliamo per il nostro futuro. Se oggi premiamo chi produce in modo inquinante, senza diritti e lontano dall’Europa, domani ci troveremo con un’economia debole e un ambiente distrutto.
Con il BESA possiamo invece cambiare rotta, e farlo senza nuove tasse: semplicemente orientando meglio le risorse pubbliche già disponibili. È una battaglia di buon senso, ma anche di equità e di lungimiranza.
ACU è della partita, e conta anche su di voi.
Con impegno e fiducia,

Gianni Cavinato
Presidente nazionale
Associazione Consumatori Utenti (ACU)

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