Un comunicato letto sul palco dell’Ariston. Un incontro a Palazzo Chigi con
le rappresentanze istituzionali del mondo agricolo. Una manifestazione dei
trattori in programma per giovedì 15 a Roma. In comune tutti gli “spezzoni”
di questo movimento hanno la protesta, a ragione, contro lo strapotere della
GDO (Grande Distribuzione Organizzata) che ogni anno erode il margine
degli agricoltori e incrementa i prezzi al consumo e l’importazione di prodotti
meno costosi da paesi dove le regole sanitarie e sociali sono assai discutibili.
In merito alla protesta dei trattori il dott. Gianni Cavinato, presidente nazionale dell’Associazione
dei Consumatori (ACU), ma anche perito agrario e tecnologo alimentare,
ha diffuso la seguente dichiarazione.

La protesta europea e nazionale degli imprenditori agricoli solleva il coperchio di una pentola a pressione, sulla dinamica dei prezzi al consumo dei beni alimentari, che non sono lineari e coerenti con il trend dei redditi degli operatori della terra.

Così, come il lavoro in agricoltura è sotto retribuito e le derrate alimentari della terra non vengono sufficientemente pagate dagli attori della distribuzione, allo stesso modo il plus del prezzo sostenuto con gli acquisti dei consumatori finali, non ritorna ai produttori agricoli.

La forbice consumatori-agricoltori, si allarga di anno in anno.

L’alleanza dei consumatori con gli agricoltori può invertire la direzione di questo divario. Alla base di questo processo sociale c’è la valorizzazione della qualità intrinseca, dei prodotti della terra. Ciò consente, di “pesare” il prodotto non solo per il suo contenuto nutrizionale e di sicurezza per la salute, ma anche per la sua incorporazione degli elementi essenziali di natura ambientale.

Tutto ciò è tecnicamente possibile, ottenendo una decisa premialità per i produttori agricoli, un fondamentale vantaggio per i consumatori, in termini di salute, prevenzione sanitaria e riduzione della spesa, per le cure sanitarie pubbliche e private.

Il Governo italiano e le Istituzioni europee, se vogliono, possono facilitare ed avviare questo percorso, che si può consolidare nel corso della prossima legislatura UE, nell’ambito di una riforma condivisa della PAC.

Gianni Cavinato