Sergio Mattarella, Papa Francesco, Antonio Guterres, intervengono
ancora una volta sul collasso climatico in atto, richiamando il pensiero
scientifico e l’evidenza della cronaca. Rileggere le loro ennesime
dichiarazioni, quelle più recenti, serve a responsabilizzarci tutti, credenti
e laici, senza pregiudizi, senza esitazioni. L’Italia e il Mediterraneo corrono
i maggiori rischi. Le loro parole devono essere, per tutti, governanti e
governati, un incitamento ad agire. E con rapidità.

Agosto: tempo di meteorologia non di clima. Tutti attenti solo a non vedersi rovinate le vacanze al mare, in montagna o altrove. Ma molti farebbero bene ad approfittare di questo tempo per approfondire temi utili a superare gli esami di recupero a settembre.
Vi proponiamo, allora, i suggerimenti su alcuni argomenti proposti da illustri personaggi, nei giorni scorsi. I destinatari di tali sollecitazioni si desumono dallo stesso testo, ma faremmo bene tutti a non ignorarli. Speriamo che gli interessati sappiano ascoltare e dare seguito nelle proprie funzioni.

 
SERGIO MATTARELLA
Età: 82 anni compiuti lo scorso 23 luglio
Nazionalità: italiana
Professione: 12° Presidente della Repubblica italiana (di cui due eletti per due volte)

 

 

Appello insieme ai Capi di Stato di Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia, tutti membri del Gruppo Arraiolos

 

 

 

“Come previsto, la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive, tanto che si parla ormai di ‘stato di emergenza climatica’. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite alla fine di luglio ha definito la crisi attuale uno stato di ‘ebollizione globale’. I suoi effetti sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione. I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita. Non c’è più tempo da perdere, non c’è più tempo per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche. È imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci. Tutti i Paesi del Mediterraneo devono coordinarsi e reagire, impegnarsi in uno sforzo collettivo per arrestare e invertire gli effetti della crisi climatica”, si legge ancora. È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo. Sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno”.

Roma, Italia, 3 agosto 2023

 

JORGE MARIO BERGOGLIO
Età: 86 anni il prossimo 17 dicembre
Nazionalità: argentina
Professione: 266º Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma con il nome di Francesco, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.

 

Discorso alla XXXVIII Giornata Mondiale della gioventù 2023

 

 

“C’è l’urgenza drammatica di prenderci cura della casa comune. Tuttavia, ciò non può essere fatto senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica. Non ci si può accontentare di semplici misure palliative o di timidi e ambigui compromessi. In nome del progresso state facendo un regresso e questo non è possibile. Voi siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali. Guardate la questione nel suo insieme, ovvero in un’ottica di “ecologia integrale”, ascoltate la sofferenza del pianeta insieme a quella dei poveri; mettete il dramma della desertificazione in parallelo con quello dei rifugiati; il tema delle migrazioni insieme a quello della denatalità; occupiamoci della dimensione materiale della vita all’interno di una dimensione spirituale. Non polarizzazioni, ma visioni d’insieme. Amici – permettetemi di dirvi: cercate e rischiate. In questo frangente storico le sfide sono enormi e i gemiti dolorosi. Stiamo attraversando una terza guerra mondiale a pezzi ma abbracciamo il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto; non alla fine, ma all’inizio di un grande spettacolo. Ci vuole coraggio. Siate dunque protagonisti di una ‘nuova coreografia’ che metta al centro la persona umana, siate coreografi della danza della vita. L’autopreservazione è una tentazione, un riflesso condizionato della paura, che fa guardare all’esistenza in modo distorto. Se i semi preservassero sé stessi, sprecherebbero completamente la loro potenza generativa e ci condannerebbero alla fame; se gli inverni preservassero sé stessi, non ci sarebbe la meraviglia della primavera. Abbiate perciò il coraggio di sostituire le paure coi sogni: non amministratori di paure, ma imprenditori di sogni!. Siamo chiamati a qualcosa di più, a un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci allora se ci troviamo assetati dentro, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro, com saudades do futuro!, non siamo malati, ma vivi. Dobbiamo preoccuparci piuttosto “quando siamo disposti a sostituire la strada da fare con un qualsiasi punto di ristoro, purché ci dia l’illusione della comodità; quando sostituiamo i volti con gli schermi, il reale con il virtuale; quando, al posto delle domande che lacerano, preferiamo le risposte facili che anestetizzano. Gli studi superiori non dovrebbero essere “un privilegio” per pochi. Sarebbe uno spreco pensare a un’università impegnata a formare le nuove generazioni solo per perpetuare l’attuale sistema elitario e diseguale del mondo, in cui l’istruzione superiore resta un privilegio per pochi. Se la conoscenza non viene accolta come responsabilità, diventa sterile. Se chi ha ricevuto un’istruzione superiore, che oggi, in Portogallo e nel mondo, rimane un privilegio, non si sforza di restituire ciò di cui ha beneficiato, non ha capito fino in fondo cosa gli è stato offerto. Il titolo di studio non deve essere visto “solo come una licenza per costruire il benessere personale, ma come un mandato per dedicarsi a una società più giusta e inclusiva, cioè più progredita. Voi, cari studenti, pellegrini del sapere, cosa volete vedere realizzato in Portogallo e nel mondo? Quali cambiamenti, quali trasformazioni? E in che modo l’università, soprattutto quella cattolica, può contribuirvi? Vi chiedo di diventare “maestri di speranza. Ascoltandovi, ho pensato a una frase che forse vi è familiare, dello scrittore José de Almada Negreiros: ‘Ho sognato un Paese in cui tutti arrivavano a essere maestri’ (A Invenção do Dia Claro). Anche questo anziano che vi parla, che già è un vecchio, sogna che la vostra generazione divenga una generazione di maestri. Maestri di umanità. Maestri di compassione. Maestri di nuove opportunità per il pianeta e i suoi abitanti. Maestri di speranza. Maestri che difendono la vita minacciata da grave distruzione ecologica”.

Lisbona, Portogallo, Universidade Catolica Portuguesa, 3 agosto 2023

 

ANTÓNIO MANUEL DE OLIVEIRA GUTERRES
Età: 74 anni compiuti lo scorso 30 aprile
Nazionalità: portoghese
Professione: 9° Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (alcuni con più mandati), in sigla ONU con 193 Stati membri.

 

In preparazione del Climate Ambition Summit a New York il prossimo settembre

 

 

L’umanità è sulla sedia elettrica. L’era del riscaldamento globale è terminata, per lasciare il posto all’era della bollitura globale. Abbiamo avuto anche le tre settimane più calde, il giorno più caldo e le temperature marine più calde. Il mutamento del clima per gli scienziati è inequivocabile: gli umani sono responsabili, è tutto in linea con le previsioni. l’unica sorpresa è la velocità del cambiamento. Le conseguenze sono evidenti e tragiche: bambini travolti dalle piogge monsoniche, famiglie in fuga dalle fiamme, lavoratori svenuti per il caldo torrido. Il caldo intenso nell’emisfero settentrionale è una “crudele estate”, ma per il pianeta è un disastro. Per l’intero pianeta, è un disastro, a meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, luglio 2023 infrangerà i record su tutta la linea. Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. Ed è solo l’inizio. L’aria è irrespirabile, il caldo è insopportabile. E i livelli di profitti dei combustibili fossili e l’inerzia climatica sono inaccettabili. I leader devono guidare. Basta esitazioni. Basta scuse. Basta aspettare che gli altri si muovano per primi. Invito in particolare i Paesi sviluppati a impegnarsi a raggiungere la neutralità dal carbone il più vicino possibile al 2040 e le economie emergenti il più vicino possibile al 2050. Le prove sono ovunque: l’umanità ha scatenato la distruzione. Questo non dovrebbe portare alla disperazione, ma all’azione. Possiamo ancora prevenire il peggio. Ma per questo, dobbiamo trasformare un anno di caldo infuocato in un anno di ardente ambizione“.

New York, USA, 27 luglio 2023

 

Se non credete a ClimateAid, credete almeno a loro. Buone vacanze e buone ripetizioni.