È arrivato il generale inverno e nella nostra strategia per il risparmio energetico, si inserisce, a pieno titolo, l’Unione Europea. Nel piano REPowerEU della Commissione europea, i cui obiettivi sono la sostenibilità e l’abbandono alle fonti fossili, si ipotizza il raddoppio della diffusione delle pompe di calore e, nel contempo, si è fissato il 2029come data finale per l’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome”. In pratica, cessando la produzione (e quindi, la vendita) dell’attuali caldaie a gas, gli europei e gli italiani smetterebbero di utilizzare il gas per il riscaldamento ambientale e l’acqua calda sanitaria e impiegherebbero solo l’elettricità. Il che, secondo l’Enea, porterebbe ogni famiglia a risparmiare mediamente in bolletta 402,56 euro l’anno (prezzo del gas nel 2022). Senza considerare la diminuzione dell’impiego di gas (climalterante) e la prospettiva che tutta o almeno gran parte dell’elettricità sia prodotta da fonti rinnovabili.

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REPowerEU
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fonti fossili
raddoppio
pompe di calore
2029
come data finale per l’immissione sul mercato di caldaie a combustibili fossili autonome
Enea
402,56 euro l’anno
2022
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gran parte

In uno studio presentato dalla società di ricerche Agici-Finanza d’Impresa a Milano, lo scorso settembre, si sostiene che “sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria più inefficienti con sistemi a pompa di calore, si potrebbe generare un beneficio netto economico, ambientale e sociale, compreso tra 95 miliardi di euro in assenza di ulteriori investimenti sulle rinnovabili, e fino a 222 miliardi nel caso in cui le pompe di calore fossero completamente alimentate con fonti rinnovabili. Questo si traduce in un risparmio di gas compreso tra i 5,6 e gli 8,9 miliardi di metri cubi all’anno (tra -18% e -28% del totale dei consumi di gas residenziali, pari al consumo di 4,3-6,8 milioni di famiglie), e a un risparmio netto di emissioni di CO2 compreso tra 18 e 28 milioni di tonnellate all’anno (fino al 7% del totale delle emissioni dell’economia italiana)”.

Agici-Finanza d’Impresa
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sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria più inefficienti con sistemi a pompa di calore, si potrebbe generare un beneficio netto economico, ambientale e sociale, compreso tra 95 miliardi di euro in assenza di ulteriori investimenti sulle rinnovabili, e fino a 222 miliardi nel caso in cui le pompe di calore fossero completamente alimentate con fonti rinnovabili. Questo si traduce in un risparmio di gas compreso tra i 5,6 e gli 8,9 miliardi di metri cubi all’anno (tra -18% e -28% del totale dei consumi di gas residenziali, pari al consumo di 4,3-6,8 milioni di famiglie), e a un risparmio netto di emissioni di CO2 compreso tra 18 e 28 milioni di tonnellate all’anno (fino al 7% del totale delle emissioni dell’economia italiana)
60%
95 miliardi
222 miliardi
tra i 5,6 e gli 8,9 miliardi di metri cubi all’anno
CO2
tra 18 e 28 milioni di tonnellate all’anno

Ma, se non è tutto oro ciò che luccica, sulla strada dell’abbandono dell’utilizzo domestico del gas in favore vi sono due ostacoli: il colossale ritardo del nostro paese nello sviluppo dell’energia rinnovabile; il prezzo ancora troppo alto. Il primo ostacolo si può superare con un nuovo impulso nelle politiche governative che sburocratizzi e acceleri i procedimenti autorizzativi per impianti eolici, fotovoltaici, idrotermici, geotermici, perché le domande delle aziende produttrici ci sono ma giacciono in un cassetto. Il secondo ostacolo, ci auguriamo che si supererà con una progressiva riduzione dei prezzi con l’aumento delle domande e, per adesso, ci sono due diversi sistemi incentivanti in caso di sostituzione di scaldacqua a resistenza elettrica preesistente: le detrazioni fiscali del 65% della spesa sostenuta in 10 anni e il Conto Termico con incentivi del 40% da uno a due anni.

sistemi incentivanti
65%
Conto Termico

Abbiamo detto il 2029, ma sono diversi Paesi Ue che si stanno muovendo per anticipare questa data. La Germania ha vietato l’installazione di sistemi di riscaldamento a sole fonti fossili dal 2024; l’Olanda ha deciso di vietare le nuove installazioni di sistemi di riscaldamento a gas a partire dal 2026; in Austria il divieto di sistemi a gas scatta addirittura l’anno prossimo, dal 2023.

anticipare
Germania
Olanda
Austria
2023

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Il piano REPower EU